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I CERCHI NEL GRANO (ORDO AB CHAOS)

Aggiornamento: 8 giu 2021

Esistono, nel mondo che ci circonda, fenomeni per i quali l’attuale comunità scientifica non è in grado di fornire risposta attendibile.


Sono tantissimi i capitoli di questa fenomenologia.


Pensiamo alla miracolistica religiosa, verso la quale grande rispetto dobbiamo avere, che anche ai giorni nostri si esprime attraverso episodi a volte inspiegabili.


Pensiamo alla testimonianza della Sindone, ancora inquietante e contraddittoria; alla sconcertante e ricca aneddotica che accompagna la biografia di figure anche contemporanee come, ad esempio, Padre Pio e Natuzza Evolo.



Fuori dal campo religioso, citiamo la ricca aneddotica da autorevoli e disgiunte fonti sugli inspiegabili “giochi” di Gustavo Adolfo Rol, che affermava potesse esistere una spiegazione scientifica dei suoi mirabolanti esperimenti, e rifiutava il termine “paranormale”.


Pensiamo agli UFO, alla rabdomanzia e radiestesia, alla lettura del pensiero.


Fra tutte queste manifestazioni, vogliamo oggi porre l’accento su un fenomeno importante, ripetitivo, non spiegabile con gli attuali mezzi scientifici, chiamato “cerchi nel grano.


La filosofia è scritta in questo grandissimo libro che continuamente ci sta aperto innanzi a gli occhi (io dico l’universo), ma non si può intendere se prima non si impara a intender la lingua,

e conoscer i caratteri, ne’ quali è scritto.

Egli è scritto in lingua matematica, e i caratteri sono triangoli, cerchi, e altre figure geometriche, senza i quali mezzi è impossibile intenderne umanamente la parola;

senza questi è un aggirarsi vanamente per oscuro laberinto.

(Galileo Galilei, “Il Saggiatore”).


Ogni anno, soprattutto nell’emisfero settentrionale del nostro pianeta, enormi, complessi e meravigliosi disegni vengono trovati impressi in campi di cereali, con un diametro che varia dai 45 cm. ai 300 metri.


Quello riportato all’inizio di questo articolo è uno dei tanti.


E’ probabile che attualmente non esista un fenomeno inspiegabile più affascinante di questo.

Tali formazioni, denominate Cerchi nel Grano o agroglifi (in inglese = Crop Circles) occupano aree ben delimitate, in cui le piante appaiono appiattite al suolo in modo anomalo e formano precise e complesse combinazioni di forme geometriche o varianti stilizzate di disegni e figure che rappresentano galassie, formazioni astronomiche, scritture in codice binario, spirali od anche dei glifi associati all’evoluzione spirituale dell’uomo: dall’albero sephirotico dei cabalisti al sacro “vajira” (pugnale fulmine della tradizione indù), dalla menorah (candelabro a sette braccia) ai “mandala” tibetani; dai dischi solari degli antichi popoli indo-iranici ed egizi all’ouroboros (serpente che si mangia la coda), dalla piramide degli Illuminati (con l’occhio al centro) ai solidi platonici.


Questi glifi sono visibili nella loro strabiliante completezza esclusivamente dall’alto ed hanno richiamato l’attenzione di molti studiosi di discipline diverse. Negli anni ’70 hanno fatto la loro prima apparizione nei campi di cereali inglesi, in prevalenza in quelle zone già considerate sacre da millenni, intorno a noti siti megalitici quali Stonehenge, Avebury e Sylbury Hill, anche se non mancano notizie in documenti che risalgono a secoli addietro.


Una illustrazione del XVII sec., ad esempio, ci mostra un diavolo che sembra creare una di queste misteriose formazioni al suolo.


Una ridda di ipotesi, fra le più disparate, sono state avanzate per spiegarne l’origine.


La Scienza Ufficiale, come per tutti i fenomeni di cui non si riesce a dare una spiegazione razionale e scientifica, di fronte alla vastità e complessità di tali formazioni, ha sempre tenuto, volontariamente o meno, un profilo basso, cercando talvolta di proporre spiegazioni che non reggono da alcun punto di vista tecnico e che si sono letteralmente sgretolate da quando il fenomeno ha assunto connotati tali da non poter essere giustificato da un’origine spontanea o naturale.


Spesso si è cercato di darne una spiegazione attribuendone la formazione alla presenza di vortici energetici generati dal campo magnetico terrestre; vortici che si svilupperebbero attraverso correnti “telluriche” conosciute come “Ley Lines”. Una tale teoria, comunque, non spiegherebbe come da una manifestazione “naturale” si possano sviluppare disegni e simbologie così complesse.


Infatti fino agli anni 90 il fenomeno si ripeteva ciclicamente da aprile a settembre, quando il grano è maturo e deve essere ancora mietuto; ogni formazione era caratterizzata da semplici cerchi disposti, più o meno, simmetricamente e questo facilitava il lavoro dei detrattori del fenomeno.


Dal 1991 si può parlare di veri e propri pittogrammi o agroglifi, le cui caratteristiche quali dimensioni, perfezione esecutiva, presenza di complessi codici geometrici e matematici, raffigurazioni di simboli, associate a numerosi dati scientifici, palesano una realtà che sembra travalicare una semplice spiegazione tecnica fino ad assegnarne l’origine ad una fonte intelligente che potremmo definire “non-umana” o ad una fonte “multi dimensionale”. Comunque ciò che continua a restare un enigma, dopo tantissimi anni, è il senso di un tale fenomeno e, soprattutto, quale è il messaggio che verosimilmente ci viene trasmesso.

Da ovunque provengano questi spettacolari disegni spesso incorporano un simbolismo molto chiaro, sia esso di carattere scientifico, esoterico, astronomico dimostrando di avere degli inspiegabili e straordinari effetti.

Questo, per gli studiosi, rappresenta l’aspetto più intrigante, poiché il simbolo è un linguaggio, talvolta è stato ed è “il linguaggio”: perché universale, perché legato alle tradizioni, perché esprime diversi livelli di lettura, sia in campo essoterico, che esoterico.



Una ricerca finalizzata a comprendere i valori scientifici della fenomenologia ha coinvolto diversi scienziati ed Istituti specializzati ed i dati emersi dallo studio del fenomeno sono attualmente in grado di confermarci, senza possibilità di errore, una origine sicuramente non spontanea né adducibile all’opera umana, a meno che non si voglia attribuire il fenomeno a misteriose e segrete tecniche scientifiche, assolutamente sconosciute sia alla maggioranza dello stesso establishment scientifico che ai mass media.

Ma quali sono le evidenze scientifiche della realtà di questo fenomeno?


Ogni formazione autentica presenta delle costanti ben riconoscibili agli occhi degli esperti.

1) Gli steli di grano non sono pressati al suolo mediante schiacciamento, ma sono piegati ed intrecciati fra di loro. L’insieme delle spighe presenta così un irraggiamento intenso e repentino e la struttura molecolare risulta pertanto modificata. A livello microscopico sono stati rilevati dei noduli scoppiati in seguito a rigonfiamenti dovuti ad un campo energetico anomalo e di grande potenza.

2) Gli scienziati ritengono trattarsi di vere e proprie irradiazioni di microonde a noi sconosciute. Le spighe continuano comunque a crescere fino a maturazione, e più velocemente delle altre.

3) Le piante all’interno dei cerchi hanno la capacità di resistere settimane in più senza ricevere acqua.

4) E’ stata rilevata anche la presenza anomala di ferro meteorico allo stato semi-fuso, cioè il ferro presente nel cerchio sembra aver subito un processo di re-fusione generato dall’enorme energia sviluppatasi sul posto.

Inoltre il terreno presenta un aumento della magnetite fino a 600 volte la concentrazione normale.

5) Gli insetti ritrovati all’interno dei pittogrammi erano completamente rinsecchiti o parti del loro corpo erano sparse ovunque come se fossero scoppiati.

Nella maggioranza dei casi le formazioni appaiono comunque in corrispondenza di corsi d’acqua sotterranei.

I resoconti di alcune persone che si sono trovate coinvolte nel fenomeno parlano di una improvvisa calma nell’aria e la persistenza di un suono vibrante (ultrasuoni ed infrasuoni) ed il fruscio delle spighe di grano che si urtano, nonostante non ci sia un filo di vento, nonché dell’apparizione di globi di luce che velocissimi sembrano disegnare dall’alto le figure che resteranno poi impresse sul terreno.


Nelle formazioni è presente una sottilissima polverina bianca che al microscopio elettronico è risultata essere composta da piccolissimi granuli sferici e cristallini. Alle analisi è risultata essere “Mica”, un minerale impiegato oggi nell’industria elettronica. La cosa più straordinaria è che questa sostanza è stata trovata nel sarcofago della Grande Piramide di Giza, nella Piramide del Sole a Teotihuacan in Messico, nelle piramidi nordamericane di Cahokia in Luisiana ed in numerosi altri siti megalitici nel mondo.

Interessante è anche fare un riferimento alle ben note linee di Nazca, in Perù.


“Le Linee di Nazca sono geoglifi, linee tracciate sul terreno, del deserto di Nazca, un altopiano arido che si estende per una cinquantina di chilometri tra le città di Nazca e di Palpa, nel Perù meridionale. Le oltre 13.000 linee vanno a formare più di 800 disegni, che includono i profili stilizzati di animali comuni nell'area (la balena, il pappagallo, la lucertola lunga più di 180 metri, il colibrì, il condor e l'enorme ragno lungo circa 45 metri).” (da Wikipedia).

Si confronti la linea di Nazca sul riquadro in alto a destra, con il “Crop circle” qui sotto riportato.


Le risposte ufficiali non convincono, e tendono soprattutto a rimuovere il problema.


Citiamo innanzitutto la teoria di alcuni, anche tecnici qualificati o scienziati, secondo cui i crop circles sarebbero mistificazioni e burle di buontemponi che a notte fonda manovrerebbero corde e stagge per crearli.


Con stupore, fra questi scienziati si deve annoverare anche un insigne matematico italiano, il quale non si rende conto di cosa significhi solamente “tracciare” un crop circle di alcune centinaia di metri. Non spiega come sia possibile realizzarlo senza lasciare tracce al di fuori di esso, nemmeno come sia realizzabile il tutto in una sola notte e perché le spighe di un crop circle denuncino modificazioni genetiche…..


Si è pensato a tecniche militari sofisticate, in applicazione di raggi laser azionati da satelliti; oppure a formazioni di mini-elicotteri o “cloni” volanti gestiti da sistemi informatici.


Una ipotesi affascinante è costituita dalla Correlazione Quantistica o “Entanglement”, uno dei più assurdi paradossi della fisica moderna, privo di una qualunque analogia con situazioni “classiche” ad esso paragonabili.


In sostanza, siffatta teoria, ipotizzata inizialmente come puro esperimento mentale da Erwin Schrödinger fin dal 1926, poi più volte verificata sperimentalmente negli ultimi decenni, postula che quando atomi o molecole interagiscono dal punto di vista fisico, e vengono successivamente separati anche a distanze notevolissime, esse rimangano in qualche modo legate indissolubilmente (Entangled), nel senso che quello che accade a una di esse si ripercuote immediatamente (a velocità super-luminale) anche su tutti gli altri costituenti l’insieme di partenza.


Ma nessuna spiegazione per mezzo delle attuali conoscenze scientifiche è in grado di soddisfare a tutti gli interrogativi posti dai crop circles.

Non può pertanto mancare una ipotesi di eziologia super-umana, o addirittura mediatica o metafisica, che fa riferimento all’opera di entità differenti.


Se dietro a tutto ciò esiste una “regìa intelligente”, è logico chiedersi cosa vogliano comunicare questi “circlemakers”, questi “Signori degli Anelli”, soprattutto considerando che le loro opere avvengono, in genere, in aree di interesse archeologico legate al periodo neolitico della storia umana?


Forse il messaggio, carico di significato e di saggezza, è diretto proprio all’Umanità presente e futura e non può essere ignorato, in quanto pone l’uomo al centro di una

trasformazione che interessa anche la natura che lo ospita.


Un uomo che deve divenire consapevole del ruolo che gli compete, in quanto specchio dell’Universo intero ed obbligato pertanto a trasformare se stesso per divenire degno custode di questa perla che chiamiamo Terra.

Ma la risposta ultima resta un mistero.

Dobbiamo renderci conto che non tutto è spiegabile con le misere conoscenze di cui disponiamo, e sulle quali certamente troppa fiducia riponiamo.

Con quale approccio noi “uomini del dubbio” possiamo affrontare questo enigma?

Bella domanda davvero..!

Il metodo, anzi i metodi che guidano la nostra coscienza e il nostro agire prendono le mosse dalla conoscenza, che non si presenta figlia solo della ricerca razionale, guidata da una logica formale e da una pur necessaria propensione all’empirìa, ma anche affidata alla intuizione ed alla capacità di confrontarsi con un mistero esistenziale, che trascende le nostre attuali capacità conoscitive.

Il mistero non è, per il libero pensatore, né l’occasione per trovare pace in una qualche cieca fede e nemmeno il compiacimento estetico per l’occulto, ma lo stimolo permanente a ricercare, a penetrare le tenebre con la luce sfavillante del dubbio.


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